MULTIPOR Tip un prodotto XELLA che risolve efficacemente i problemi dell’isolamento termico interno

MARCO ARATA • mag 23, 2020

L’Isolamento Termico Interno ITI, un tempo chiamato più semplicemente cappotto interno, era una soluzione da evitare come la peste per i consulenti energetici ma ora il mercato offre nuovi sistemi come MULTIPOTR TIP che lo rendono facile da progettare ed realizzare.

Per anni fortemente sconsigliato anche nei corsi CasaClima e preso in considerazione solo come “extrema ratio” per le ristrutturazioni di singoli appartamenti o di palazzi importanti con facciate vincolate dalla soprintendenza ma, in un paese con più di ottomila centri storici densi di edifici di pregio, era impossibile non doversi confrontare prima o dopo con questo impegnativo tema.


Complici i generosi incentivi fiscali sulle ristrutturazioni, che di anno in anno vengono rinnovati dai governi che si succedono alla guida del bel paese, questo che prima era un “sistema edilizio” da evitare come una malattia virale ora è pane di tutti i giorni nei cantieri dove si applicano i principi della riqualificazione energetica più evoluti.


Due sono le soluzioni fra cui i progettisti possono scegliere: isolamento “igroscopico” e “a secco”.


Il primo è il più adatto alle situazioni che presentano problemi di umidità specialmente per le ristrutturazioni di vecchi edifici abbandonati da tempo oppure con pareti controterra.



Mentre il secondo è ideale per gli interventi in edifici costruiti a telaio metallico o in struttura lignea dove un materiale rigido poco si adatta ai fisiologici movimenti della struttura. 


Prendiamo in esame l’Isolamento igroscopico in MULTIPOR TIP

Si posa molto facilmente incollandolo come un cappotto termico esterno, i tasselli si utilizzano solo nelle pareti dove è prevista la posa del rivestimento.


La rigidità dei pannelli ci impone di evitare di trasmettergli le sollecitazione strutturali quindi non si deve posare a contatto diretto con il pavimento. La partenza a terra sarà realizzata con l’interposizione di un sottile strato di materiale fibroso.


Ipannelli sono forniti in diversi spessori da 6 a 14 cm. e dimensioni 60 in larghezza e 39 in altezza.


Occorre eseguire una verifica con software dinamici per valutare il rischio di formazione di condensa interstiziale e scegliere il corretto spessore necessario, specie se nelle pareti esistenti sono già presenti fenomeni di umidità di risalita o di contatto.

Infiltrazioni da contatto con la strada al di sopra del livello del pavimento interno


WuFI assolve perfettamente allo scopo (Vedi foto) 


I pannelli di idrato di silicato di calcio MULTIPOR TIP prodotti dalla Xella offrono molteplici vantaggi:

  • Lo strato isolante costituito da un solo materiale non ha ponti termici, con valore della conducibilità termica di calcolo 0,04 W/mq.°K, pari a materiali tanto utilizzati nella bioedilizia come il sughero e alla fibra di legno.
  • Oltre ad isolare termicamente grazie alla struttura a celle chiuse i pannelli sono impermeabili all’aria. In un solo strato, e soprattutto con una sola posa, realizziamo la coibentazione termica e la tenuta all’aria dal lato caldo della stratigrafia della parete perimetrale, esattamente dove necessaria se vogliamo evitare gli spiacevoli fenomeni di condensa interstiziale.
  • Gli impianti possono essere inseriti nello spessore del pannello senza per questo creare un passaggio dell’aria (Vedi foto), al contrario di quanto succede nell’isolamento “a secco” al un telo con funzione di freno al vapore.

Esecuzione di tracce nello spessore dell’isolamento


Ma i pensili? 
Questo è un punto debole del sistema a cui si può facilmente rimediare.

Basta sostituire i pannelli di idrato di silicato di calcio MULTIPOR TIP con i blocchi di calcestruzzo aerato autoclavato YTONG, di quelli che si usano per costruire le tramezze, in una fascia all’altezza in cui prevediamo di dover inserire i tasselli.

Ad esempio la parete della cucina dove dovremo appendere i pensili oppure su tutto il perimetro della stanza all’altezza a cui prevediamo di posizionare il controsoffitto.

Per i quadri ci sono dei tasselli in silicone a chiocciola facilmente inseribili su cui si potrà avvitare una vite, invece per le tende meglio inserire un cubetto in legno prima di intonacare.

La finitura può essere di diversa granulometria in modo da dare la possibilità all’utente finale

di scegliere l’effetto che più si adatta al suo stile.

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Autore: MARCO ARATA 03 apr, 2024
La tecnica di costruzione di case in paglia, nota anche come “paglia-argilla” perché generalmente è abbinata ad una finitura con un intonaco naturale in argilla, è una pratica antica che sta guadagnando popolarità per la sua sostenibilità e i suoi benefici ambientali. Di solito coinvolge l’uso di balle di paglia compressa all’interno di un telaio strutturale, spesso realizzato in legno o bambù. La paglia viene compressa e intrecciata per formare pannelli che vengono quindi rivestiti con argilla cruda o un mix di argilla, sabbia e acqua. Questo rivestimento protegge la paglia dall’umidità e dagli agenti atmosferici, rendendo le case resistenti e durevoli. La definizione “in Paglia” è impropria in quanto la portanza della struttura è affidata ad un telaio in legno costituito da un telaio di travi lignee oppure tavole di profondità sufficiente ad alloggiare le balle in paglia negli spazi vuoti in modo che possano fungere da tamponamento e isolamento allo stesso tempo.
Autore: MARCO ARATA 18 mar, 2024
Creare una bucatura nell’involucro fino a ieri aveva il duplice scopo di dare aria e luce all’abitazione attraverso una finestra apribile. La funzione di aerazione, che era in parte volontaria quando aprivamo le finestre lasciando fuoriuscire il calore e in parte involontaria quando dalla finestra chiusa entrava aria dagli spifferi, accompagnata da indesiderati ospiti come polvere, freddo e rumore ora è totalmente affidata al sistema di Ventilazione Meccanica mentre i serramenti sono sigillati a perfetta tenuta d’aria. Oggi nelle Case a basso consumo energetico la funzione di ricambiare l’aria è assegnata al sistema di ventilazione meccanica (VMC) in modo da eliminare gli sprechi energetici ed introdurre la giusta quantità d’aria di rinnovo che entra nell’ambiente dopo essere stata accuratamente pulita passando attraverso a filtri e ionizzatori. La finestra finalmente liberata dalla funzione di aerazione riesce ad assolvere meglio all’obiettivo di illuminazione non essendo più necessario che tutti i serramenti siano apribili si possono realizzare ampie vetrature fisse senza gli spessi montanti centrali che impedivano di godere appieno della vista esterna, i grandi vetri inoltre consentono di sfruttare al massimo l’apporto solare utilissimo nella stagione invernale per risparmiare sul riscaldamento.  Questa rivoluzione del sistema finestra consente di avere una casa più salubre e pulita sprecando meno energia e infine ci permette di creare un habitat più confortevole alla temperatura e umidità desiderata da chi abita la casa.
Autore: MARCO ARATA 04 dic, 2023
 Come si realizza una Casa Passiva? In una casa Passiva si deve isolare tutto l’involucro disperdente (Tetto, Pareti, Finestre, Fondazioni) riducendo al minimo i punti di discontinuità che chiamiamo Ponti Termici e che rappresentano i punti critici dove si forma la condensa e la muffa. Basta solo questo? Non Basta! Occorre eliminare tutti gli spifferi sigillando le giunzioni e tutti i componenti dell’involucro realizzando un perimetro di “Tenuta all’Aria” interno all’isolamento . Ma per cambiare aria come si fa? Il rinnovo dell’aria non avviene manualmente in modo casuale e disordinato ma utilizzando un’impianto di “Ventilazione Meccanica Controllata” detto VMC che ricambierà l’intero volume d’aria interno ogni due ore. Inoltre interverrà quando i sensori presenti sulla macchina rilevano un eccesso di umidità o di Anidride Carbonica, ad esempio quando fate la doccia oppure invitate amici a cena. Tutto questo avviene senza disperdere energia, come succede in una casa tradizionale quando spalanco le finestre, perché il flusso di aria di rinnovo fredda proveniente dall’esterno viene preriscaldato dall’aria esausta interna prima di essere espulsa passando in un recuperatore a flusso incrociato . Ma per cambiare aria come si fa? La VMC viene utilizzata anche per climatizzazione dell’abitazione ed essendo ad aria funziona sia come riscaldamento invernale che per il raffrescamento estivo. Tutti questi accorgimenti portano ad ottenere un ambiente abitativo sano e confortevole con un consumo energetico minimo.
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