Riqualificazione energetica

sotto il Castello di Tagliolo Monferrato (Italia)


Un appartamento al piano terra del Castello di Tagliolo Monferrato del ‘600, disabitato da anni con porzioni di pareti perimetrali

sotto il livello stradale, da riqualificare energeticamente per una famiglia che voleva raggiungere il massimo comfort

con un investimento minimo. Una bella sfida ed un’occasione per sperimentare nuove tecniche di isolamento termico che da qualche anno il nostro studio voleva provare in cantiere.


Il palazzo di tre piani fuori terra situato nel centro storico di Tagliolo Monferrato, un grazioso paesino della provincia di Alessandria, proprio a due passi dal Castello medievale, ha una facciata e in pietra a vista di gran pregio sulla quale era improponibile l’applicazione di qualunque tipo cappotto esterno.


 L’unica scelta possibile per l’isolamento termico delle pareti perimetrali era agire dall’interno

  • palazzo del '600

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Isolamento termico interno a secco

o igroscopico?


La parete sul lato est è al di sotto del livello stradale, mentre una seconda, confinante con un giardino sul lato nord, per una porzione alla base è contro il terreno e non è protetta dalle acque meteoriche da nessuna gronda sul tetto, per queste ragioni gran parte del perimetro è interessato da infiltrazioni di umidità. L’unica scelta possibile è stata il sistema di isolamento igroscopico. 


Quindi su tutto il perimetro interno dell’appartamento sono stati previsti pannelli di silicato di calcio idrato MultiPOR Xella da 14 cm di spessore, il minimo sufficiente per raggiungere una trasmittanza della parete finita inferiore a 0,27 W/mq. K limite per accedere agli sgravi fiscali previsti dalla legislatura italiana.


Nell’angolo nord-est, inoltre, il progetto architettonico prevedeva di ospitare il bagno, quindi maggiore umidità interna proprio dove si riscontrava un maggior ristagno di infiltrazioni dall’esterno nella parete controterra; inoltre il rivestimento delle pareti imponeva di tassellare i pannelli di MultiPOR, ma non potevamo farlo senza bucare lo strato impermeabilizzato con malta osmotica della Volteco.


Con il SoftWare WUFI abbiamo verificato l’andamento dell’accumulo di umidità nella parete su un periodo di tre anni e la stratigrafia di progetto ha dato risultati teorici molto soddisfacenti.

Il solaio inferiore confinante con i locali non riscaldati della cantina è a struttura a volte costruite con mattoni pieni di spessore 36 cm ed è stato isolato con un pannello di polistirene estruso espanso (XPS) di spessore 10 cm.


Dopo la coibentazione del solaio inferiore si è proceduto alla posa dei pannelli di MultiPOR, lo spessore di 14 cm ha consentito di scavare lo spazio per il passaggio delle guaine dell’impianto elettrico e per il posizionamento delle scatole. Come si vede nelle foto, la lavorazione di questo materiale è molto facile e si può fare sia a mano che con macchine elettriche.

Il solaio superiore confinante con altri appartamenti riscaldati è costituito da travi in legno con un antico tavolato da 3 cm.


I proprietari hanno scelto di restaurare questo elemento architettonico per non far perdere pregio alla loro abitazione, non è stato quindi possibile isolare quest’ultimo e per la tenuta all’aria è stata inserito un nastro espandente BG2 nello spazio fra la coibentazione interna in silicato di calcio e i travi.

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I falsi telai delle finestre sono stati posati dopo la fasciatura delle spalline dei serramenti con pannelli di MultiPOR® da soli 5 cm per non ridurre la superficie illuminante; il quarto lato nelle portefinestre si è raccordato con il freno al vapore posato sopra la coibentazione del solaio inferiore. Prima di intonacare la parete interna è stato posato un nastro intonacabile fra il falso telaio e la coibentazione interna.


L’isolamento interno in pannelli di silicato di calcio non è adatto a reggere la controsoffittatura, così si è provveduto a disporre un corso di pannelli in calcestruzzo autoclavato più adatti per la posa di tasselli in legno per il fissaggio tende.


Dopo aver realizzato un involucro isolante di questo livello la massima potenza necessaria per il riscaldamento invernale è di solo 2 kW, questa sarà fornita da un impianto ad aria alimentato da una pompa di calore aria acqua e canalizzato con un sistema di ricambio meccanico dell’aria collegato ad un aggregato compatto della Nilan CompactP. 


La tenuta all’aria è stata verificata con il Blower Door Test durante il quale si è proceduto alla ricerca dei punti dove ancora ci fossero dispersioni e alla loro sigillatura con materiali adeguati, sulle cornici delle finestre con MS polimero e nelle guaine dell’impianto elettrico con tappi di EPDM.


Il risultato ottenuto con grandissima soddisfazione alla fine degli interventi è stato di 2,7 h-1 che è superiore a quello che ci eravamo imposti di 3.0 h-1.


L’impianto sarà messo in funzione prima della fine dell’anno e monitorato in remoto per tre anni alla fine del quale potremo valutare la qualità del lavoro eseguito da tutti gli operatori che sono interventi in questo cantiere del tutto innovativo e che sarà un esempio da seguire per tutto il piccolo borgo di Tagliolo Monferrato e anche oltre.


Il recupero del patrimonio edilizio esistente è un’operazione importate in una zona ad alta vocazione turistica come questa e la “Coibentazione Interna” in Silicato di Calcio è la soluzione che meglio si adatta a questi antichi edifici.

  • interni ristrutturati

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Render e disegni

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