Isolamento Termico Interno Igroscopico

MARCO ARATA • dic 26, 2019

A differenza dell’isolamento a secco in questa tecnica non si utilizza il freno al vapore!

Perché il passaggio dell’umidità dalla zona calda a quella fredda viene gestito diversamente.

Il materiale isolante stesso provvede ad evitare la formazione di condensa assorbendo l’umidità in eccesso durante la stagione fredda per poi rilasciarla nel periodo secco.


Il progettista può decidere se preferire l’isolamento igroscopico al sistema a secco scegliendo la tipologia che meglio si adatta al caso specifico e gli consente di risolvere i problemi che generalmente si presentano nelle ristrutturazioni.

Dove ho pareti con umidità di risalita, perché appoggiate al terreno oppure a rischio di infiltrazioni occasionali, usare un isolamento a secco sarebbe una scelta dalle conseguenza devastanti, non solo non assolverà alla funzione di ridurre le dispersioni termiche ma, bagnandosi, degraderebbe rapidamente e costituirebbe la situazione ideale per la formazione di muffa.

I materiali più adatti sono il calcestruzzo cellulare autoclavato (in particolare il Silicato di Calcio Idrato), la fibra di legno, il sughero.


L’isolamento igroscopico e costituito da due strati principali:

  • Isolamento
  • Finitura


L’alloggiamento degli impianti viene ricavato nel primo in strato il quale dovrà avere uno spessore adeguato anche a questo scopo e non solo in funzione della trasmittanza termica richiesta dal progetto.

Lo strato di finitura sarà composto da malte traspiranti rinforzate con rete in fibra di vetro posate a più strati.

Al perimetro dovrà essere curato il raccordo con altri sistemi di tenuta all’aria per impedire la concentrazione del passaggio del vapore completare adeguatamente il perimetro del freno al vapore.

La scelta del materiale dovrà tener conto del tipo di finitura interna che l’utente finale desidera (rivestimenti, tinte, stucchi).


Ci sono molti prodotti in commercio adatti a questo sistema:

Autore: MARCO ARATA 03 apr, 2024
La tecnica di costruzione di case in paglia, nota anche come “paglia-argilla” perché generalmente è abbinata ad una finitura con un intonaco naturale in argilla, è una pratica antica che sta guadagnando popolarità per la sua sostenibilità e i suoi benefici ambientali. Di solito coinvolge l’uso di balle di paglia compressa all’interno di un telaio strutturale, spesso realizzato in legno o bambù. La paglia viene compressa e intrecciata per formare pannelli che vengono quindi rivestiti con argilla cruda o un mix di argilla, sabbia e acqua. Questo rivestimento protegge la paglia dall’umidità e dagli agenti atmosferici, rendendo le case resistenti e durevoli. La definizione “in Paglia” è impropria in quanto la portanza della struttura è affidata ad un telaio in legno costituito da un telaio di travi lignee oppure tavole di profondità sufficiente ad alloggiare le balle in paglia negli spazi vuoti in modo che possano fungere da tamponamento e isolamento allo stesso tempo.
Autore: MARCO ARATA 18 mar, 2024
Creare una bucatura nell’involucro fino a ieri aveva il duplice scopo di dare aria e luce all’abitazione attraverso una finestra apribile. La funzione di aerazione, che era in parte volontaria quando aprivamo le finestre lasciando fuoriuscire il calore e in parte involontaria quando dalla finestra chiusa entrava aria dagli spifferi, accompagnata da indesiderati ospiti come polvere, freddo e rumore ora è totalmente affidata al sistema di Ventilazione Meccanica mentre i serramenti sono sigillati a perfetta tenuta d’aria. Oggi nelle Case a basso consumo energetico la funzione di ricambiare l’aria è assegnata al sistema di ventilazione meccanica (VMC) in modo da eliminare gli sprechi energetici ed introdurre la giusta quantità d’aria di rinnovo che entra nell’ambiente dopo essere stata accuratamente pulita passando attraverso a filtri e ionizzatori. La finestra finalmente liberata dalla funzione di aerazione riesce ad assolvere meglio all’obiettivo di illuminazione non essendo più necessario che tutti i serramenti siano apribili si possono realizzare ampie vetrature fisse senza gli spessi montanti centrali che impedivano di godere appieno della vista esterna, i grandi vetri inoltre consentono di sfruttare al massimo l’apporto solare utilissimo nella stagione invernale per risparmiare sul riscaldamento.  Questa rivoluzione del sistema finestra consente di avere una casa più salubre e pulita sprecando meno energia e infine ci permette di creare un habitat più confortevole alla temperatura e umidità desiderata da chi abita la casa.
Autore: MARCO ARATA 04 dic, 2023
 Come si realizza una Casa Passiva? In una casa Passiva si deve isolare tutto l’involucro disperdente (Tetto, Pareti, Finestre, Fondazioni) riducendo al minimo i punti di discontinuità che chiamiamo Ponti Termici e che rappresentano i punti critici dove si forma la condensa e la muffa. Basta solo questo? Non Basta! Occorre eliminare tutti gli spifferi sigillando le giunzioni e tutti i componenti dell’involucro realizzando un perimetro di “Tenuta all’Aria” interno all’isolamento . Ma per cambiare aria come si fa? Il rinnovo dell’aria non avviene manualmente in modo casuale e disordinato ma utilizzando un’impianto di “Ventilazione Meccanica Controllata” detto VMC che ricambierà l’intero volume d’aria interno ogni due ore. Inoltre interverrà quando i sensori presenti sulla macchina rilevano un eccesso di umidità o di Anidride Carbonica, ad esempio quando fate la doccia oppure invitate amici a cena. Tutto questo avviene senza disperdere energia, come succede in una casa tradizionale quando spalanco le finestre, perché il flusso di aria di rinnovo fredda proveniente dall’esterno viene preriscaldato dall’aria esausta interna prima di essere espulsa passando in un recuperatore a flusso incrociato . Ma per cambiare aria come si fa? La VMC viene utilizzata anche per climatizzazione dell’abitazione ed essendo ad aria funziona sia come riscaldamento invernale che per il raffrescamento estivo. Tutti questi accorgimenti portano ad ottenere un ambiente abitativo sano e confortevole con un consumo energetico minimo.
Altri post
Share by: