La rivista tedesca AAC pubblica il nostro lavoro di Riqualificazione Energetica di Tagliolo Monferrato

MARCO ARATA • dic 19, 2019

La rivista tedesca AAC dedicata all’industria del Calcestruzzo Cellulare Autoclavato pubblica un articolo sul nostro progetto di Riqualificazione Energetica di Tagliolo Monferrato.

Leggi l’articolo originale pubblicato sulla rivista AAC

Ecco il testo in italiano:


Un appartamento al piano terra di un palazzo del ‘600, disabitato da anni con porzioni di pareti perimetrali sotto il livello stradale, è l’oggetto di una riqualificazione energetica per una famiglia che voleva raggiungere il massimo comfort con un investimento minimo.


Una bella sfida ed un’occasione ghiotta per sperimentare nuove tecniche di isolamento termico che da qualche anno il nostro studio voleva provare in cantiere.


Il palazzo di tre piani fuori terra situato nel centro storico di Tagliolo Monferrato, un grazioso paesino della provincia di Alessandria, proprio a due passi dal Castello medievale, ha una facciata e in pietra a vista di gran pregio sulla quale era improponibile l’applicazione di qualunque tipo cappotto esterno.

L’unica scelta possibile per l’isolamento termico delle pareti perimetrali era agire dall’interno.


Isolamento Termico Interno a secco o igroscopico?

La parete sul lato Est è al di sotto del livello stradale, mentre una seconda, confinante con un giardino sul lato Nord, per una porzione alla base è contro il terreno e non è protetta dalle acque meteoriche da nessuna gronda sul tetto, per queste ragioni gran parte del perimetro è interessato da infiltrazioni di umidità.

L’unica scelta possibile è stata il sistema di isolamento igroscopico.


Quindi su tutto il perimetro interno dell’appartamento sono stati previsti pannelli di Silicato di Calcio idrato MultiPOR Xella da 14 cm. di spessore, il minimo sufficiente per raggiungere una trasmittanza della parete finita inferiore a 0,27 W/mq. K limite per accedere agli sgravi fiscali previsto dalla legislatura italiana.


Nell’angolo Nord Est inoltre il progetto architettonico prevedeva di ospitare il bagno, quindi maggiore umidità interna proprio dove si riscontrava il pericolo di ristagno delle infiltrazioni dall’esterno nella parete controterra, inoltre il rivestimento delle pareti imponeva di tassellare i pannelli di MultiPOR ma non potevamo farlo senza bucare lo strato impermeabilizzazione con Malta osmotica della Volteco®.

Con il SoftWare WUFI abbiamo verificato l’andamento dell’accumulo di umidità nella parete su un periodo di tre anni e la stratigrafia di progetto ha dato risultati teorici molto soddisfacenti.


Il solaio inferiore confinante con i locali non riscaldati della cantina è a struttura a volte “a vela” costruite con mattoni pieni di spessore 36 cm. ed è stato isolato con un pannello di Polistirene Estruso Espanso (XPS) di spessore 10 cm.


Dopo la coibentazione del solaio inferiore si è proceduto alla posa dei pannelli di pannelli di MultiPOR®, lo spessore di 14 ha consentito di scavare lo spazio per il passaggio delle guaine dell’impianto elettrico e per il posizionamento delle scatole. Come si vede nelle foto la lavorazione di questo materiale è molto facile e si può fare sia a mano che con macchine elettriche.

Il solaio superiore confinante con altri appartamenti riscaldati è costituito da travi in legno con un antico tavolato da 4 cm.


I proprietari hanno scelto di restaurare questo elemento architettonico per non far perdere pregio alla loro abitazione, non è stato quindi possibile isolare quest’ultimo, per la tenuta all’aria è stata inserita un nastro espandente BG2 nello spazio fra la coibentazione interna in Silicato di Calcio e gli antichi travi portanti.


I falsi telai delle finestre sono stati posati dopo la fasciatura delle spalline dei serramenti con un pannelli di MultiPOR® da soli 5 cm. per non ridurre la superficie illuminante, il quarto lato nelle portefinestra si è raccordato con il freno al vapore posato sopra la coibentazione del solaio inferiore.


Prima di intonacare la parete interna è stato posato un nastro intonacabile fra il falso telaio e la coibentazione interna, lo stesso è stato fatto anche all’esterno dove sarà realizzata una cornice di intonaco intorno alle bucature.


L’isolamento interno in pannelli di Silicato di Calcio non è adatto a reggere la controsoffittatura così si è provveduto a disporre un corso di pannelli in Ytong® più adatti per la posa di tasselli in legno per il fissaggio tende.


Dopo aver realizzato un involucro isolante di questo livello la massima potenza necessaria per il riscaldamento invernale è di solo 2 kW, questa sarà fornita da un impianto ad aria alimentato da una pompa di calore aria -aria e canalizzato con un sistema di ricambio meccanico dell’aria VMC collegato ad un aggregato compatto della Nilan CompactP.


La tenuta all’aria è stata verificata con il Blower Door Test durante il quale si è proceduto alla ricerca dei punti dove ancora ci fossero dispersioni e alla loro sigillatura con materiali adeguati, sule cornici delle finestre con MS polimero e nelle guaine dell’impianto elettrico con tappi di EPDM.


Il risultato ottenuto con grandissima soddisfazione alla fine degli interventi è stato di 2,7 h-1 che è superiore a quello che ci eravamo imposti di 3.0 h-1.


L’impianto sarà messo in funzione prima della fine dell’anno e monitorato in remoto per tre anni alla fine del quale potremo valutare la qualità del lavoro eseguito da tutti gli operatori che sono interventi in questo cantiere del tutto innovativo e che sarà un esempio da seguire per tutto il piccolo borgo di Tagliolo Monferrato e anche oltre.


Il recupero del patrimonio edilizio esistente è un’operazione importate in una zona ad alta vocazione turistica come questa e la “Coibentazione Interna” in Silicato di Calcio è la soluzione che meglio si adatta a questi antichi edifici.”

Scarica l’articolo originale pubblicato sulla rivista AAC
Autore: MARCO ARATA 03 apr, 2024
La tecnica di costruzione di case in paglia, nota anche come “paglia-argilla” perché generalmente è abbinata ad una finitura con un intonaco naturale in argilla, è una pratica antica che sta guadagnando popolarità per la sua sostenibilità e i suoi benefici ambientali. Di solito coinvolge l’uso di balle di paglia compressa all’interno di un telaio strutturale, spesso realizzato in legno o bambù. La paglia viene compressa e intrecciata per formare pannelli che vengono quindi rivestiti con argilla cruda o un mix di argilla, sabbia e acqua. Questo rivestimento protegge la paglia dall’umidità e dagli agenti atmosferici, rendendo le case resistenti e durevoli. La definizione “in Paglia” è impropria in quanto la portanza della struttura è affidata ad un telaio in legno costituito da un telaio di travi lignee oppure tavole di profondità sufficiente ad alloggiare le balle in paglia negli spazi vuoti in modo che possano fungere da tamponamento e isolamento allo stesso tempo.
Autore: MARCO ARATA 18 mar, 2024
Creare una bucatura nell’involucro fino a ieri aveva il duplice scopo di dare aria e luce all’abitazione attraverso una finestra apribile. La funzione di aerazione, che era in parte volontaria quando aprivamo le finestre lasciando fuoriuscire il calore e in parte involontaria quando dalla finestra chiusa entrava aria dagli spifferi, accompagnata da indesiderati ospiti come polvere, freddo e rumore ora è totalmente affidata al sistema di Ventilazione Meccanica mentre i serramenti sono sigillati a perfetta tenuta d’aria. Oggi nelle Case a basso consumo energetico la funzione di ricambiare l’aria è assegnata al sistema di ventilazione meccanica (VMC) in modo da eliminare gli sprechi energetici ed introdurre la giusta quantità d’aria di rinnovo che entra nell’ambiente dopo essere stata accuratamente pulita passando attraverso a filtri e ionizzatori. La finestra finalmente liberata dalla funzione di aerazione riesce ad assolvere meglio all’obiettivo di illuminazione non essendo più necessario che tutti i serramenti siano apribili si possono realizzare ampie vetrature fisse senza gli spessi montanti centrali che impedivano di godere appieno della vista esterna, i grandi vetri inoltre consentono di sfruttare al massimo l’apporto solare utilissimo nella stagione invernale per risparmiare sul riscaldamento.  Questa rivoluzione del sistema finestra consente di avere una casa più salubre e pulita sprecando meno energia e infine ci permette di creare un habitat più confortevole alla temperatura e umidità desiderata da chi abita la casa.
Autore: MARCO ARATA 04 dic, 2023
 Come si realizza una Casa Passiva? In una casa Passiva si deve isolare tutto l’involucro disperdente (Tetto, Pareti, Finestre, Fondazioni) riducendo al minimo i punti di discontinuità che chiamiamo Ponti Termici e che rappresentano i punti critici dove si forma la condensa e la muffa. Basta solo questo? Non Basta! Occorre eliminare tutti gli spifferi sigillando le giunzioni e tutti i componenti dell’involucro realizzando un perimetro di “Tenuta all’Aria” interno all’isolamento . Ma per cambiare aria come si fa? Il rinnovo dell’aria non avviene manualmente in modo casuale e disordinato ma utilizzando un’impianto di “Ventilazione Meccanica Controllata” detto VMC che ricambierà l’intero volume d’aria interno ogni due ore. Inoltre interverrà quando i sensori presenti sulla macchina rilevano un eccesso di umidità o di Anidride Carbonica, ad esempio quando fate la doccia oppure invitate amici a cena. Tutto questo avviene senza disperdere energia, come succede in una casa tradizionale quando spalanco le finestre, perché il flusso di aria di rinnovo fredda proveniente dall’esterno viene preriscaldato dall’aria esausta interna prima di essere espulsa passando in un recuperatore a flusso incrociato . Ma per cambiare aria come si fa? La VMC viene utilizzata anche per climatizzazione dell’abitazione ed essendo ad aria funziona sia come riscaldamento invernale che per il raffrescamento estivo. Tutti questi accorgimenti portano ad ottenere un ambiente abitativo sano e confortevole con un consumo energetico minimo.
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