R – Io adoro le case Walser, ho progettato casa mia rinnovandone il concetto!
Proprio questo deve essere l’approccio, noi abbiamo metodi di calcolo molto raffinati, materiali innovativi e mezzi potenti dobbiamo utilizzarli per migliorare quello che hanno realizzato gli uomini, anzi i popoli che hanno sperimentato per secoli raggiungendo l’eccellenza nelle loro tecniche costruttive e ci hanno lasciato splendide costruzioni ancora in piedi a dimostrarcelo.
I walser hanno risolto in maniera efficace il problema delle infiltrazioni dal terreno salvaguardando la struttura lignea con i materiali a loro disposizione, la pietra per il piano terra e il legno per quelli superiori con un decrescendo del peso proprio geniale.
In tutto il mondo il legno da sempre è il materiale principe per qualunque impresa che l’uomo abbia dovuto affrontare (ho sempre avuto la curiosità di sapere se anche nelle navicelle spaziali sia stato usato qualche componente in legno e la cosa non mi stupirebbe affatto se fosse successo).
Dobbiamo studiare le tecniche tradizionali e avere l’umiltà di partire da quelle, il legno ci insegna il rispetto per la natura e per chi ne è sopravvissuto attraverso i secoli usando l’ingegno.
Ancora una cosa voglio aggiungere, gli edifici realizzati a cavallo fra l’800 e il ‘900 erano stati protetti dall’umidità in modo eccellente alzando il primo solaio da terra di circa un metro, penso ai villini liberty che generalmente hanno un piano interrato ben ventilato (non destinato ad essere trasformato in “tavernetta”) ma anche agli edifici pubblici realizzati in quell’epoca (scuole, municipi, etc.). Perché non possiamo mutuare questo sistema?
I motivi sono due:
1. I piani regolatori comunali molto spesso utilizzano indici di edificabilità volumetrici assegnando ai terreni un volume massimo realizzabile anziché una superficie lorda, questo porta ad uno “schiacciamento” dei progetti e da questo derivano gli edifici con mansarde termicamente invivibili e gli ambienti abitativi con altezze ridotte al minimo di legge. Occorrono linee guida per la redazione degli strumenti urbanistici più moderne di quelle degli anni ‘70.
2. Gli inevitabili gradini per accedere all’interno costituiscono una barriera architettonica e questa non è accettabile oggi, qui sì che dobbiamo essere moderni, costruire ecosostenibile e confortevole significa anche e soprattutto rispettare l’uomo dalla sua infanzia fino alla vecchiaia serena che merita. Un solo gradino deve essere una taboo per il progettista di questo secolo, edifici più sani, più belli e accessibili a tutti questo deve essere l’obiettivo del nuovo architetto.