Quali sono gli effetti dell’introduzione del Super Bonus dopo due anni?
La committenza.
L’opportunità percepita dai proprietari di case non è stata la possibilità di godere di un enorme sconto per migliorare la qualità della propria abitazione ma:
“Posso ristrutturare genericamente la mia abitazione a costo zero!”.
La conseguenza è stata una domanda di progetti al minimo necessario per accedere agli sgravi senza nessuna richiesta di qualità o di prestazione ma solo di economicità.
Edilizia di Sussistenza potrebbe essere definita quella che si sta realizzando in questi ultimi due anni.
Sempre più spesso si vedono interventi paradossali come:
- isolamento a cappotto limitato ad alcune facciate
- sostituzione dei serramenti solo delle zone riscaldate
oltre a tante altre variabili che prima del decreto rilancio nessuno avrebbe osato pensare.
Le imprese.
Le ditte hanno utilizzato la Congruità dei Prezzi non come valore massimo da sgravare ma come “tariffa” minima da applicare al fine di sfruttare fino in fondo i massimali di spesa.
A volte per utilizzare i residui per realizzare alcune opere extra a favore del cliente ma più spesso per massimizzare gli utili d’impresa.
Effetto inevitabile un aumento dei prezzi che rende improponibile gli interventi di nuova costruzione e di tutti i casi dove non si ha accesso agli incentivi.
Non meno dannoso è il cosiddetto “Super Bonus Tecnologico”.
L’allettante prospettiva di sostituire la caldaia a costo zero senza il disturbo di interventi edili di isolamento ha portato alla scelta di installare impianti di generazione del calore “ibridi” che associano una pompa di calore a una classica caldaia a gas.
Questi sono stati spesso associati a vecchi impianti a radiatoti che utilizzano acqua di mandata a 60-70 gradi.
Probabile che in queste condizioni la pompa di calore, che sulla carta giustifica il miglioramento energetico delle famose sue classi, non lavori mai e alla fine dei lavori l’impianto produca la stessa quantità di CO2 ante intervento.
Conseguenze prevedibili
Alla scadenza dei termini degli incentivi saranno:
- un mercato impazzito dove pochi potranno permettersi interventi di ristrutturazione o nuova costruzione a causa della lievitazione abnorme dei prezzi;
- un panorama edilizio fatto di case che solo sulla carta hanno raggiunto un miglioramento energetico che non corrisponde a un maggior comfort abitativo.
Nessuno ha curato dettagli come la tenuta all’aria, l’abbattimento del rumore proveniente dall’esterno, il ricambio dell’aria automatizzato.
Fino a due anni fa era consuetudine progettare la riqualificazione energetica dedicando grande attenzione alla risoluzione dei problemi acustici e di formazione di muffe e condensa interna.
Le case che hanno “subito” gli interventi superbonus a costo zero molto probabilmente saranno interessate da problemi di muffa.
Conclusione:
Se il concetto di edificio ad alto comfort abitativo associato al basso impatto ambientale si stava diffondendo a fatica nel molto tradizionalista mercato edilizio dopo il superbonus il lavoro di tanti anni fatto con CasaClima, PassivHaus e tanti altri è andato perduto nel miraggio del “Costo Zero”.