Le campagne e le periferie delle città italiane sono cosparse di villette energivore costruite nel boom edilizio degli anni ’70, ora è l’occasione di farne delle PassivHaus!
Generalmente costruite con un rapporto di forma S/V (Superficie/Volume) vantaggiosissimo bastano pochi interventi mirati per ottenere il massimo con il minimo.
Tutte le opere necessarie per il miglioramento energetico di questi edifici sono proprio quelle prese in considerazione dal decreto “Rilancio” 34/20 appena convertito in legge:
- Cappotto esterno sgravabile al 110%
- Coibentazione copertura sgravabile al 110%
- Nuovo impianto di climatizzazione alimentato con pompa di calore sgravabile al 110%
- Sostituzione Serramenti e oscuranti sgravabile al 110%
- Installazione Ventilazione Meccanica Controllata VMC sgravabile al 110%
- Miglioramento Sismico sgravabile al 110%
La forma tipica delle villette bipiano che erano lo standard costruttivo degli anni ‘70 è molto vicina a quella di un cubo, a volte con scala esterna altre volte interna con piano mansardato molto spesso abusivo che veniva condonato in un secondo tempo.
La fantasia non andava oltre, pareti perimetrali che partivano da terra a tetto senza aggetti o frangisole di nessun tipo, a volte un piccolo balcone quasi mai porticati.
Ora questi edifici si rivelano molto interessanti per la facilità con possono essere trasformati in vere case passive con il protocollo PassivHaus
Partendo da un edificio con un rapporto superficie volume intorno a 0,5 m-1 con la zona climatizzata che inizia dal primo solaio in su e l’ultimo piano mansardato isolare e correggere i ponti termici è un gioco da ragazzi.
Gli interventi più importanti da realizzare sono esattamente quelli trainanti del decreto Rilancio per cui la spesa che si deve affrontare si abbatte fino all’85 percento con la cessione del credito d’imposta a banche o altri enti.
Sborsando solo il 15% della somma di tutte le lavorazioni e delle forniture si può attuare uno intervento di RetroPhit PassivHaus completo e certificare la casa con questo marchio di qualità ormai ventennale.
Così questi fabbricati, che non erano stati oggetto del desiderio neppure durante i primi anni di questo millennio in cui il mercato immobiliare si era gonfiato fino a esplodere con le conseguenze nefaste che hanno portato alla crisi economica di cui stiamo vivendo gli strascichi, diventano molto interessanti specie se accatastati come due unità immobiliari.
In questo caso invece di ristrutturare conviene intervenire più pesantemente con un operazione di demolizione e ricostruzione con cui posso applicare il 110% di sgravio ai massimali di detrazione previsti moltiplicato per il numero di sub in cui è diviso il fabbricato. (Es. un appartamento per piano più un garage e una cantina sono quattro sub due A2 + due C6 moltiplicano i massimali di detrazione per 4)
Per cui si potrà facilmente ricostruire la casa con standard energetici ed abitativi nettamente superiori, unico limite non costruire un volume superiore a quello originario.
Bolletta zero, massimo comfort abitativo a un costo che non si ripeterà, hai tempo fino a dicembre 2021.
Non perdere un’occasione irripetibile!!!